venerdì 10 ottobre 2008
la polvere dell'eroica
quest'anno all'ultimo minuto grazie ad un'amico partecipo all'eroica,l'ho sempre scansata e pensandoci su non so perche'? forse la mancanza del mezzo adeguato ,lo stimolo......bho? ma adesso tutti gli ingranaggi girano a dovere,la bici e' saltata fuori,e cosi anche il vestiario,aspetto il giorno.e' arrivato e mi dirigo verso gaiole,dove ci troviamo anche con mario e patrizio ,anche loro la prima volta.
l'atmosfera e irreale,e l'avevo gia' vissuta il giorno prima al ritiro del numero,tutti ferri vecchi in giro,bellissime bici d'epoca,maglie accessori ,insomma una vera manna per noi appassionati.......
alla partenza il termometro segna solo 3°,freddo da eroica,difatti aspettando la nostra partenza alle nove abbiamo il tempo di congelarsi a dovere.
partiti facciamo subito un gruppetto,non e' una gara l'eroica e neanche un raduno,ma un ritorno indietro alle origini della bici da corsa,e assaporiamo il tutto appena i nostri tubolari toccano la strada bianca,tutto un sobbalzo e una fatica cane con quei ferri vecchi,rapporti corti,e tante imprecazioni quando il cambio entra male o cade la catena causa qualche buca eccessiva.......pero' non ci demoralizziamo,anzi e' propio una sfida,specie quando arriva quello che non dovrebbe intaccare queste splendide vecchie glorie di ferro.....la pioggia!!arriva giusto prima di panzano,cosi che nello strappo durio i tubolari stridano strisciando sul ghiaino,alcuni mettono il piede a terra o salgono stanchi,e il ristoro tira su solo a meta',causa la pioggia insistente e il freddo fanno si che si riparta alla svelta anche se al ristoro ci si sarebbe potuti stare tutti il giorno da quante bonta' erano servite sui tavoli,e nel prato bagnato stese come carcasse morte tutte queste splendide bici...che peccato ho pensato........
si riparte in direzione volpaia,la discesa con le ruote bagnate e fangose rende l'idea di come dovessero combattere i ciclisti dei tempi passati,dei veri combattenti delle due ruote,vera gente di altri tempi.la bici non si ferma,scende piano sull'abitatao di volpaia,ma senza poter essere fermata,per fortuna sono zone bellissime e poco trafficate,cosi che si scende tranquilli anche in queste condizioni.guadagniamo l'asfalto che ci porta prima a radda e poi a gaiole in chianti,passare con questi mezzi d'epoca in queste zone provaca un'immenso piacere,non so perche' ma ci sentiamo padroni di tutto,l'asfalto,il panorama,e tanta soddisfazione quando la gente ti acclama quando passi lo striscione di arrivo,noi c'eravamo,e speriamo anche questa'altro anno di esserci
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